Gabicce: un impianto IP riciclabile al 99%

Come applicare il concetto di economia circolare all’illuminazione pubblica? Hera Luce ha scelto proprio Gabicce Mare come caso studio per individuare un modello da applicare a tutti i lavori di riqualificazione e alla gestione della pubblica illuminazione.

La sfida è stato quantificare le quantità e il valore dei singoli materiali, nell’arco di vita utile di un impianto, qui stabilita a 40 anni. Nella porzione di impianto presa in esame sono stati misurati tutti i materiali impiegati nella realizzazione dell’impianto (corpi illuminanti, pali, protezioni) che quelli utilizzati per la manutenzione (verniciatura dei pali, sostituzione corpi illuminanti, carburante dei mezzi impiagati per le manutenzioni). Per ciascuno di questi materiali è stato misurata la quantità in ingresso e in uscita e sono stati redatti un bilancio materico e un bilancio economico. Per ciascun materiale si può definire sia la quantità che il valore economico nell’arco del ciclo di vita dell’impianto e stabilire se questo proviene da fonte rinnovabile o da riciclo e se potrà essere recuperato a fine vita.

Circolarità Materica. Sono oltre 23 le tonnellate di materiale utilizzate per la realizzazione di cui l’84% è costituito dal calcestruzzo impiegato per i basamenti dei sostegni dei punti luce. Per la manutenzione, invece, sono solo 302 i kg di materiale utilizzato, prevalentemente vernice (46%), alluminio (24%) e detergenti (17%). Oltre il 99% dei materiali impiegati potrà essere riciclato al termine dei 40 anni di vita utile.                                                                                             Circolarità economica. Per quanto riguarda i materiali acquistati, apparecchi luminosi e pali rappresentano un terzo del valore economico degli investimenti. Considerando il valore dei materiali a fine vita, i metalli come alluminio, acciaio e rame rappresentano una voce positiva, mentre il calcestruzzo costituisce l’elemento di maggior costo per la fase di smaltimento a riciclo. Non considerando il calcestruzzo, l’87% del valore economico dei materiali potrebbe essere recuperato.

A conclusione delle due valutazioni ed incrociando le informazioni ottenute, sono emerse delle indicazioni interessanti sulle possibilità di miglioramento della circolarità dell’impianto. Ad esempio il calcestruzzo, ad oggi utilizzato come plinto per garantire la stabilità del palo, rappresenta l’84% delle risorse impiegate e costituisce l’elemento di maggioro costo per la fase di smaltimento a riciclo. E’ evidente che la sostituzione del calcestruzzo può rappresentare un primo intervento di miglioramento dell’impianto accanto ad altre azioni di sostituzione dei materiali anche per la fase di manutenzione.

Il modello sviluppato da Hera Luce per Gabicce Mare rappresenta molto probabilmente il primo caso in Europa di economia circolare applicato all’illuminazione pubblica. I CAM del Ministero dell’Ambiente prevedono dei punteggi premianti per la redazione di un bilancio materico sostenibile, segno che nel mondo dell’illuminazione pubblica, l’economia circolare è già lo stato dell’arte.